Le origini del culto dei tre Re nella pieve dairaghese
Rainald von Dassel feudatario della pieve di Dairago
Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, dopo essere stato incoronato
imperatore a Roma nel 1155, era tornato in patria e nell’affollatissima
dieta di Ratisbona (1156) creava cancelliere dell’impero Rainald von
Dassel, colui che gli era stato accanto per risolvere le questioni più
difficili, conferendo al potere dell’Imperatore una forza ed un
contenuto ideale.
Rainaldo era nato verso il 1120 da una casata di conti della Bassa
Sassonia, aveva frequentato le migliori scuole di Parigi ed era stato
prevosto delle cattedrali di Münster e di Hildesheim; dotato di
un’ottima cultura filosofica e teologica, si era presto rivelato un
abile statista, tanto da sopportare gran parte delle responsabilità
legate alle scelte politiche dell’Imperatore.
L’azione di questo cancelliere era imperniata su una forte intransigenza
nei confronti dell’autonomia del papato e dei comuni, fino al punto da
organizzare le varie spedizioni del Barbarossa in Italia; di conseguenza
papa Alessandro III lo scomunicava nel 1163, mentre Rainaldo a sua volta
diveniva artefice dell’elezione dell’antipapa Pasquale III fedele
all’Imperatore.
Nella Milano soggiogata e distrutta dal Barbarossa (1162), il 6 giugno
1164 si osservava un’eclisse totale di Luna in cui l’astro assumeva un
colore sanguigno, che associato all’anno bisestile in corso, era
interpretato come un triste presagio; infatti il giorno seguente, il 7
di giugno, Rainaldo imponeva ai milanesi di versare pesantissimi tributi
alle casse imperiali.
Con un diploma stilato a Pavia due giorni dopo, il 9 giugno 1164
Federico ricompensava il suo cancelliere Rainaldo per gli “immensi ed
innumerevoli servigi”, concedendogli in feudo tutti i paesi ed i
castelli della pieve di Dairago, come recita il diploma: “de Raga (Dairago)
et villas ac castella in circuito eiusdem loci constituita, quorum ec
sunt nomina: Arcunate (Arconate), Euerun (Inveruno), Cugion (Cuggiono),
Brunia (Bernate), castellum inferius Paternianum (Padregnano), Trabiga (Turbigo),
Nussa (Nosate), Castanum (Castano), Magniaga (Magnago), Bustucavum
(Buscate), Bustarsicium (Busto Arsizio) et villas alias, queunque Buste
vocantur (Busto Garolfo)” con ogni giurisdizione, fodro e albergaria;
inclusi pure “omnes villas et castella plebis de Raga” non menzionati
nell’elenco precedente.
Il successivo 11 giugno, Rainaldo sottraeva a Milano le reliquie
preziosissime dei tre Re Magi, custodite nella chiesa di S. Eustorgio,
per portarle in Germania a Colonia, dove sarebbero giunte il 23 luglio.
Nel 1165 Rainaldo veniva consacrato arcivescovo di Colonia, mentre
l’anno seguente guidava di nuovo l’esercito tedesco, nella quarta
discesa dell’Imperatore in Italia.
Federico Barbarossa nell’estate 1167, dopo aver sconfitto le truppe
papali e costretto alla fuga Alessandro III, occupava Roma imponendo sul
soglio di Pietro l’antipapa; l’Imperatore scismatico assaporava il
trionfo, quando un’epidemia malarica si abbatteva sul suo esercito
facendone strage: una catastrofe clamorosa interpretata come giudizio e
maledizione di Dio.
Tra le migliaia di morti, la vittima più illustre fu Rainaldo di Dassel,
scompariva così il 14 agosto 1167 il cancelliere che aveva dedicato la
vita al grande sogno dell’impero; il suo corpo fu sepolto nella cappella
della Madonna della cattedrale di Colonia.
Nove anni dopo, il 29 maggio 1176 nella battaglia di Legnano, proprio le
terre che il Barbarossa aveva concesso in feudo al fedele Rainaldo
venivano attraversate dall’esercito imperiale in rotta, mentre lo stesso
Federico era dato per morto, nell’episodio che sanciva la fine del
feudalesimo in Italia.
La diffusione del culto dei Re Magi
Fino al 1164 quelli che erano ritenuti i corpi dei Magi si trovavano
conservati a Milano, portativi nel VI sec., secondo la leggenda, dal
vescovo Eustorgio che li aveva ottenuti da Elena madre dell’Imperatore
Costantino; le reliquie erano deposte nel Sepulcrum Trium Magorum, un
mastodontico avello che si può ancora ammirare nella chiesa di S.
Eustorgio.
In seguito alla distruzione di Milano, Rainaldo di Dassel volle condurre
in Germania i resti dei tre Re come il più prezioso bottino,
trasferendoli nella cattedrale di Colonia con grande solennità; di
conseguenza il culto dei Magi ebbe larga diffusione nei paesi tedeschi.
Nel 1247 il papa Innocenzo IV concesse l’indulgenza per i pellegrini che
si recavano a Colonia, dove venne innalzata la cattedrale gotica in cui
si venerano le reliquie dei Re Magi, racchiuse in una meravigliosa arca
d’oro, capolavoro di oreficeria del XII sec.; nella stessa città il 24
luglio si festeggia solennemente la traslazione dei loro corpi da
Milano.
Il culto dei Re Magi si sviluppò anche in molte località disseminate
lungo l’itinerario seguito per il trasporto delle reliquie da Milano a
Colonia, testimoniandone così il passaggio o la sosta. Una delle zone in
cui la devozione dei Magi ha avuto un grande seguito popolare è quella
di Busto Arsizio, borgo in cui “ex immemorabili tempora” con processioni
solenni si festeggiavano i Re Magi nei tre giorni precedenti l’Epifania.
I documenti tardomedioevali di Busto Arsizio attestano l’esistenza di
una Porta dei Magi col ponte omonimo, a cui si aggiunse, nel 1543, una
cappella dedicata ai Tre Re fondata nella chiesa di S. Giovanni
Battista.
Pertanto si ha motivo di ritenere che la traslazione delle reliquie
abbia interessato Busto Arsizio e Dairago, dove Rainaldo di Dassel
potrebbe aver fatto sosta, due giorni dopo la sua nomina a feudatario di
queste terre. In particolare, numerosi documenti d’archivio ricordano
che, ancora in epoca moderna, la festa dei Re Magi veniva celebrata nei
giorni 3, 4 e 5 gennaio in numerosi paesi della pieve dairaghese.
Solo nel 1903 il card. Ferrari ottenne di riportare a Milano alcune
piccole reliquie dei Magi, frammenti delle quali giunsero anche a
Dairago, come attesta l’autentica del 1938 conservata nel locale
Archivio Plebano.
Gruppo di Ricerca Storica – Dairago
Bibliografia
GRSD, 9 giugno 1164: Rainaldo di Dassel feudatario della pieve di
Dairago, “Contrade nostre”, vol. 4 (1986-1987), pp. 115-124.
Il feudatario di Dairago
Ritratto di Rainaldo di Dassel in argento dorato, modellato sul
preziosissimo reliquiario dei Magi conservato nel duomo di Colonia,
un’arca realizzata da Nicolas de Verdun tra il 1198 e il 1206 per
raccogliere le reliquie dei Tre Re.
Immagine gentilmente concessa da: Dombauverwaltung, Roncalliplatz 2,
köln.