Con l’arrivo in Italia di Napoleone fu abolita la pieve intesa come
circoscrizione civile e i dipartimenti della nuova Repubblica Cisalpina
furono frazionati in distretti, così il 4 germinale anno VI (24 marzo
1798) i paesi dell’antica pieve civile di Dairago costituirono il
Distretto di Cuggiono Maggiore. Dopo la Restaurazione gli austriaci
mantennero i distretti e il “compartimento territoriale” del 1° maggio
1816 incluse nella Provincia di Milano il Distretto XIV di Cuggiono
Maggiore, residenza del commissario distrettuale.
Nel nuovo compartimento, posto in funzione il 31 marzo 1854, tale
distretto divenne l’XI della stessa provincia; finché con la legge
Rattazzi (23 ottobre 1859) il distretto cambiò nome in Mandamento di
Cuggiono, appartenente al Circondario di Abbiategrasso, sede del
sottoprefetto. Mandamenti e circondari scomparvero con la riforma
amministrativa compiuta nel ventennio fascista.
Il Comune di Dairago venne abolito in seguito alla “legge
sull’amministrazione comunale e provinciale” del 20 marzo 1865, perché
di popolazione inferiore ai 1500 abitanti. Infatti con R.D. 24 dicembre
1868 il comune fu soppresso ed aggregato prima a Busto Garolfo e quindi
con successivo R.D. 7 luglio 1869 unito ad Arconate; solo il 24 dicembre
1957 Dairago riebbe l’autonomia amministrativa.
Il passaggio dall’Ottocento al Novecento rappresentò per il paese il
trapasso dalla civiltà contadina a quella industriale. La vecchia
nobiltà vendette case e terreni, i grandi possedimenti si frantumarono,
i coloni di ieri divennero i piccoli proprietari di oggi, i palazzi
degradarono a case contadine. Contemporaneamente il notevole sviluppo
industriale di Busto Arsizio e Legnano creò il pendolarismo della
manodopera locale, che abbandonò l’agricoltura per l’industria, mentre
anche a Dairago sorsero opifici e imprese artigianali.