dairago.com

Il dialetto: Uno sguardo di fianco

Il dialetto, come ogni lingua, si contamina. Si tratta di un processo, e di un processo dove non è possibile escludere l’estinzione.
La contaminazione ingenera i seguenti possibili atteggiamenti da parte dei parlanti.

- Riciclaggio di parole esistenti. Parole già in uso si piegano, perdono il loro significato per assumerne un altro. Inoltre, certi termini andati in disuso finiscono poi per rientrare. Si pensi a computer, termine inglese legato all’informatica che si rifà al latino computāre. Un altro fenomeno è dato da quei termini che provenienti, p. es., dall’inglese rientrano nell’italiano col trucco rifatto. Si pensi a supermarket e record.
- Abbandono di certi termini in favore di altri. Per es., in italiano, discoteca ha soppiantato balera.
- Apertura alle lingue egemoni che vengono ricalcate. Secoli addietro, fino alla metà del Novecento, per il dialetto di Dairago, il milanese era la lingua di riferimento. Sullo sfondo, l’italiano e le parole delle potenze straniere che si succedevano. A riguardo, ancora oggi, un po’ di francese resiste, come p.es. assez ‘abbastanza’ che in dialetto diventa asé; oppure il più moderno garage, che lascia il passo all’inglese: box.

Gli apporti possono essere vuoi per prestito (termine accettato così com’è senza modifica tanto nella pronuncia quanto nella grafia, come p.es. derby), vuoi per modificazione quando qualcosa cambia nella pronuncia o anche nella grafia, come restaurant che a Dairago è pronunciato risturanti.